sabato 30 aprile 2011

Tratto da Tigulliovino.it

Olio extravergine di oliva Dop Cilento 2010

di Commissione di TigullioVino.it

Bottiglia n° 139 di 1.800.
Cultivar: Frantoio, Leccino e Pisciottana.
Metodi di raccolta delle olive: scuotitori meccanici.
Molitura-estrazione: ciclo continuo a 3 fasi a freddo con 5% d’acqua e senza gramolatura. Le olive sono frante entro 12 ore dalla raccolta.
Bottiglie prodotte: l’equivalente di 10 quintali d’olio in due formati.
Confezionamento: bottiglie da 10 e 50 cl.
Data scadenza: 26.08.2012 (50 cl)

Esame organolettico ed altre considerazioni Aspetto: limpido. Colore: verde di media intensità con lievi riflessi gialli. Odore: Fruttato medio-intenso e fresco, persistente, con netti sentori vegetali d’ortaggi come bietola, ravanello, carciofo e lieve di foglia di pomodoro, erbe fresche di campo con mentastro e agrumi verdi. Sapore: non dolce, molto sapido, piccante, con netta ma piacevole percezione amara e lieve astringenza, discretamente pieno, persistente. Retrogusto: carciofo e mandorla fresca. Impiego gastronomico: a crudo su crostini con olio e aglio, uova ripiene, tortelli di ricotta, risotto con carciofi, spaghetti con salsa di pomodoro, broccoli gratinati, polpo con patate. In cottura con coniglio all’ischitana, capretto al forno, vitello in umido.
Per acquistarlo: direttamente in azienda ai seguenti prezzi: 10 cl € 4,00; 50 cl € 10,00.

Note: l’azienda Frantoio Marsicani nata nel 1928 a Morigerati, cuore del Parco Nazionale del Cilento, si estende per 50 ettari di cui 30 olivati. Oltre la pisciottana, cultivar autoctona per eccellenza, sono impiantate frantoio, leccino, moraiolo e ravece. In vendita oltre l’olio DOP, un buon extravergine, sott’oli e miele millefiori e d’erica.
Valutazione di Tigulliovino: 17/20 (@@@@)
per info: http://www.marsicani.com/

sabato 23 aprile 2011

Tratto dal n 2 del 2011 di LIBERAmente

Roma
Dop si incontrano e si scontrano
al Premio Sirena d’Oro
2011
categoria fruttato medio è
stata assegnata all’azienda
Marsicani con la Dop Cilento.
L’azienda Marsicani di Sicilì è
guidata da Nicolangelo Marsicani,
cognato del più noto
calcio amatore Massimo Furiati.
Il concorso nazionale,
giunto alla nona edizione, è riservato
agli oli extravergine di
oliva a Denominazione di Origine
Protetta (Dop) ed è organizzato
dal Comune di Sorrento
e da Federdop Olio, con
il patrocinio del ministero
delle Politiche agricole alimentari
e forestali, della
commissione Agricoltura
della Camera dei deputati e
dell’assessorato all’Agricoltura
della Regione Campania.
La proclamazione dei vincitori
e avvenuta a Roma presso la
sala stampa della Camera
dei deputati, alla presenza
del presidente della commissione
Agricoltura, on. Paolo
Russo, del sindaco di Sorrento,
Giuseppe Cuomo, del
vice sindaco di Sorrento e assessore
all’Agricoltura, Giuseppe
Stinga, e del presidente
di Federdop Olio, Silvano
Ferri. Alla nona edizione
del Premio Sirena d’Oro
hanno partecipato 193
aziende, appartenenti a 34
delle 39 denominazioni di origine
riconosciute dalla Comunità
Europea. Gli oli ammessi
alla selezione finale
sono stati 58, scelti dal panel
di assaggiatori dell’associazione
nazionale Oleum.
(da http://www.sirenadoro.it/)
www.marsicani.com
- Gli oli extra vergine. La Sirena d’Oro nella

giovedì 21 aprile 2011

Disciplinare di produzione dell'olio DOP Cilento

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA A DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA "CILENTO"
(Approvato con decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 6.8.1998 pubblicato sulla G. U. n° 193 del 20.8.1998)

Articolo 1 – Denominazione
1.      La denominazione di origine controllata "Cilento" è riservata all'olio di oliva extra vergine rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente di-sciplinare di produzione.
Articolo 2 – Varietà di olivo
1.      La denominazione di origine controllata "Cilento" deve essere ottenuta dalle se-guenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti: Pisciottana, Rotondella, Ogliarola o Uogliarola, Frantoio, Salella, Leccino per almeno l’85%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti nella zona in misura non superiore al 15%.
2.      L'introduzione di nuove varietà nei nuovi impianti è ammessa dalla Regione Campania, sentito il Consorzio di Tutela, a condizione che le medesime non alterino le peculiari caratteristiche del prodotto.
Articolo 3 – Zona di produzione
1.      Le olive destinate alla produzione dell'olio di oliva extravergine della deno-minazione di origine controllata "Cilento" devono essere prodotte, nell'ambito della provincia di Salerno, nei territori olivati idonei alla produzione di olio con le caratteristiche e livello qualitativo previsti dal presente disciplinare di produzione.
2.      Tale zona, riportata in apposita cartografia, comprende l'intero territorio ammi-nistrativo dei seguenti comuni: Agropoli, Alfano, Ascea, Buonabitacolo, Came-rota, Campora, Cannalonga, Casalbuono, Casaletto, Spartano, Casalvelino, Caselle in Pittari, Castellabate, Castelnuovo Cilento, Celle di Bulgheria, Cento-la, Ceraso, Cicerale, Cuccaro Vetere, Futani, Gioi Cilento, Giungano, Ispani, Laureana Cilento, Laurito Lustra, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Mon-tano Antilia, Montecorice, Monteforte Cilento, Montesano sulla Marcellana, Morigerati, Novi Velia, Ogliastro Cilento, Omignano, Orria, Perdifumo, Perito, Pisciotta, Pollica, Prignano Cilento, Roccagloriosa, Rofrano, Rutino, Salento, S. Giovanni a Piro, S. Mauro Cilento, S. Mauro la Bruca, Santa Marina, Sanza, Sapri, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio, Torchiara, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Trentinara, Vallo della Lucania, Vibonati.
Articolo 4 – Caratteristiche di coltivazione
1.      Le condizioni ambientali e di coltura degli oliveti devono essere quelle tradizionali e caratteristiche della zona e, comunque, atte a conferire, alle olive ed all'olio derivato le specifiche caratteristiche. Pertanto, sono da considerarsi idonei gli oliveti compresi nella zona di cui al precedente art.3, i cui terreni, di natura silicio-calcarei, poveri di humus, sono situati in massima parte nelle zone collinari ed in piccola parte sui fondi vallivi, prossimi alle foci dei pochi corsi d'acqua.
2.      I sesti di impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura, devono es-sere quelli generalmente usati o, comunque, atti a non modificare le caratteri-stiche delle olive e dell'olio.
3.      I nuovi impianti devono essere di tipo specializzato con l'utilizzazione per al-meno l’85% delle seguenti varietà, da sole o congiuntamente: Pisciottana, Rotondella, Frantoio, Ogliarola, Salella.
4.      La produzione massima di olive/Ha non può superare Kg. 11.000 per ettaro ne-gli oliveti specializzati. La resa massima di olive in olio non può superare il 22%.
5.      Anche in annate eccezionalmente favorevoli la resa dovrà essere riportata attra-verso accurata cernita purché la produzione globale non superi di oltre il 20% il limite massimo sopra indicato.
6.      La raccolta delle olive è effettuata entro il 31 dicembre di ogni anno.
7.      In presenza di particolari andamenti stagionali la raccolta può essere protratta con specifico atto deliberativo della Regione Campania, sentito il Consorzio di tutela, al 30 gennaio di ogni campagna oleicola.
8.      La denuncia di produzione delle olive deve essere presentata secondo le proce-dure previste dal D.M. 4 novembre 1993, n. 573, in unica soluzione.
9.      Alla denuncia di produzione delle olive e della richiesta di certificazione del prodotto, il richiedente deve allegare la certificazione rilasciata dalle Associa-zioni dei produttori olivicoli ai sensi dell'art.5, punto 2 lettera a) della legge 5 febbraio 1992, n. 169, comprovante che la produzione e la trasformazione delle olive sono avvenute nella zona delimitata dal disciplinare di produzione.
Articolo 5 – Modalità di oleifícazione
1.      Le operazioni di oleificazione e di confezionamento dell'olio devono essere ef-fettuate nell'ambito dell'intera area territoriale dei comuni indicati nel preceden-te art. 3.
2.      La raccolta delle olive destinate alla produzione dell'olio extra vergine di oliva a denominazionedi origine controllata "Cilento" deve avvenire direttamente dalla pianta a mano o con mezzi meccanici.
3.      Per l'estrazione dell'olio sono ammessi soltanto processi meccanici e fisici atti a produrre oli che presentino il più fedelmente possibile le caratteristiche peculia-ri originarie del frutto.
4.      Le olive devono essere molite entro il secondo giorno dalla raccolta.
5.      La regione Campania istituisce uno schedario regionale degli impianti di moli-tura e condizionamento degli oli di cui all’Art.1.
Articolo 6 – Caratteristiche al consumo
1.      L'olio di oliva extra vergine a denominazione di origine controllata "Cilento", all'atto dell'immissione al consumo, deve rispondere alle seguenti caratteri-stiche:
-          colore: dal verde al giallo paglierino più o meno intenso;
-          odore: di fruttato medio leggero;
-         sapore: fruttato con media o debole sensazione di amaro e di piccante;
-          acidità massima totale espressa in acido oleico, in peso, non eccedente grammi 0,70 per 100 grammi di olio;
-          numero perossidi: < 12 MeqO2/Kg.;
-          K232 : <2,20;
-          Polifenoli totali: > 80 ppm..
Altri parametri chimico-fisici non espressamente citati devono essere conformi alla attuale normativa U.E..
2.      In ogni campagna oleicola il Consorzio di tutela individua e conserva in con-dizioni ideali un congruo numero di campioni rappresentativi dell'olio a deno-minazione di origine controllata "Cilento" da utilizzare come standard di riferi-mento per l'esecuzione dell'esame organolettico.
3.      E' in facoltà del Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali inserire, su richiesta degli interessati, ulteriori parametrazioni di carattere fisico-chimico o organolettico atte a maggiormentecaratterizzare l'identità della denominazione.
Articolo 7 – Designazione e presentazione
1.      Alla denominazione di cui all'art.1 è vietata l'aggiunta di qualsiasi qualifica-zione non espressamente prevista dal presente disciplinare di produzione ivi compresi gli aggettivi: fine, scelto, selezionato, superiore, genuino.
2.      E' vietato l'uso di menzioni geografiche aggiuntive, indicazioni geografiche o toponomastiche che facciano riferimento a comuni, frazioni e aree geografiche comprese nell'area di produzione di cui all'Art.3.
3.      E' tuttavia consentito l'uso di nomi, ragioni sociali, marchi privati, purché non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno l'acquirente su nomi geografici ed in particolar modo su nomi geografici di zone di produzione di oli a denominazione di origine controllata.
4.      L'uso di nomi di aziende, tenute, fattorie ed il riferimento al confezionamento nell'azienda olivicola o nell’associazione di aziende olivicole o nell'impresa oleicola situate nell’area di produzione è consentito solo se il prodotto è stato ottenuto esclusivamente con olive raccolte negli oliveti facenti parte dell'azien-da e se l’oleificazione e il confezionamento sono avvenuti nell'azienda medesi-ma.
5.      Il nome della denominazione di origine controllata “Cilento” deve figurare in etichetta in caratteri chiari, indelebili con colorimetria di ampio contrasto rispetto al colore dell’etichetta e tale da poter essere nettamente distinto dal complesso delle indicazioni che compaiono in etichetta.
6.      I recipienti in cui è confezionato l'olio di oliva extra vergine “Cilento" ai fini dell'immissione al consumo devono essere in vetro, ceramica, terracotta o banda stagnata di capacità non superiore a litri 5.
7.     E’ obbligatoria l'indicazione in etichetta dell'anno della campagna oleicola di produzione delle olive da cui l'olio è ottenuto.

La dop Cilento di Marsicani alla Sirena

Ringrazio Olga Chieffi per l'articolo:

 

Il frantoio Marsicani di Sicilì conquista la Sirena di Bronzo

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L’azienda di Sicilì al suo debutto nel massimo concorso nazionale porta sul podio l’oro giallo del Cilento nella categoria fruttati medi. Gran menzione all’altro olio cilentano del Frantoio Pietra Bianca di Casalvelino 
    “Pure colline chiudevano d'intorno marina e case; ulivi le vestivano qua e là disseminati come greggi, o tenui come il fumo di un casale che veleggi la faccia candente del cielo”.
Eugenio Montale, Fine dell'infanzia (Ossi di seppia)
Il verso mediterraneo del poeta ligure schizza mirabilmente il dolce clivo di Sicilì, dove si distendono gli olivi della famiglia Marsicani, che da ben tre generazioni coltiva questo mistico frutto, producendo un extravergine particolare, un dop cilento, composto da olive di qualità frantoio, leccino e pisciottana, che quest’anno ha permesso al “direttore artistico” dello storica azienda, Nicolangelo, unitamente alla moglie Margherita, di aggiudicarsi l’ambita Sirena di Bronzo, la scorsa settimana, nel prestigioso concorso nazionale Sirena D’Oro, che vede, dopo lunghissime e attente qualifiche, presentarsi alla finale romana, unicamente le eccellenze selezionate in ogni regione italiana.  Il concorso, giunto alla nona edizione, riservato agli oli extravergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta (Dop) , è uno dei fiori all’occhiello del Comune di Sorrento e della Federdop Olio, patrocinato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, della commissione Agricoltura della Camera dei deputati e dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania. La proclamazione dei vincitori è avvenuta a Roma presso la sala stampa della Camera dei deputati, alla presenza del presidente della commissione Agricoltura, on. Paolo Russo, del sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, del vice sindaco di Sorrento e assessore all’Agricoltura, Giuseppe Stinga, unitamente al presidente di Federdop Olio, Silvano Ferri.
Alla nona edizione del Premio Sirena d’Oro hanno partecipato 193 aziende, appartenenti a 34 delle 39 denominazioni di origine riconosciute dalla Comunità Europea. Gli oli ammessi alla selezione finale sono stati 58, scelti dal panel di assaggiatori dell’associazione nazionale Oleum, e ha visto ammessi in finale, nella categoria più dura e affollata, quella dei fruttati medi, l’olio del frantoio Marsicani di Sicilì, che per il suo gusto dal giusto equilibrio tra piccante e amaro, il profumo speziato di cardo e cicoria e l’aspetto fluido ed elegante, si è visto assegnare l’ambita Sirena di bronzo, piazzandosi alle spalle di un Dop Sardo prodotto da Paolo Demuru e di un dop dei colli di Assisi e Spoleto prodotto dalla Società Agricola Mascio. Ma il trionfo campano in questa categoria è stato suggellato dal quinto posto di un altro cilentano Dop, quello prodotto dal Frantoio Pietra Bianca della Famiglia Monzo, in quel di Casalvelino, che ha ricevuto la Gran menzione, attestandosi ai piedi del podio. “E’ un grande risultato – ha dichiarato Nicolangelo Marsicani – in primo luogo poiché è il nostro debutto in campo nazionale. Nel concorso Oro d’Italia abbiamo ottenuto 4 gocce su cinque ed oggi ci ritroviamo sul podio del Sirena D’Oro, nella categoria più accorsata e difficile, in cui ci siamo lasciati alle spalle aziende di altissima tradizione, che vincono premi da oltre vent’anni come l’Azienda Agricola Bardi, che produce un Dop Terre di Siena, alla quale abbiamo sempre guardato con ammirazione, cercando di rubare qualche segreto metodologico. Inoltre – ha continuato il nostro produttore - è la prima volta che degli olii campani, poiché non dimentichiamo, che insieme all’olio del Frantoio Pietra Bianca, la nostra regione e in particolare il Cilento ha firmato una inedita doppietta, si affermano in un concorso nazionale di tal prestigio, che in precedenza, era ad assoluto appannaggio degli olii toscani, e delle cinque terre, giudicati da sommelier di assoluto valore, professionalità ed integrità morale, che hanno allontanato qualunque ombra dalla redazione delle classifiche e dalla proclamazione dei vincitori”. La premiazione degli oli vincitori del Sirena d’Oro si svolgerà a Sorrento, il 20 maggio, in occasione della Borsa valori del territorio, vetrina delle eccellenze dell’agroalimentare campano che si protrarrà fino al 22 maggio: una tre giorni in cui si svolgeranno degustazioni e convegni di settore.
Olga Chieffi
Maggiori info su http://www.marsicani.com/

Olio DOP Cilento: un'opportunità?

Il Cilento fin dai tempi dei Focesi si è dimostrato essere una terra particolarmente vocata per l'olivicoltura. Le esili piantine sbarcate con gli esuli greci sono divenute, in questa terra ricca di sole, enormi piante secolari dal portamento assurgente e dalla forma maestosa. Nei secoli l'olio ottenuto dalle olive di questi alberi (pisciottana)  è stato una fonte di ricchezza per chi li coltivava: oltre all'olio, utile per i molteplici usi (alimentare, religioso, cosmetico, energetico), queste piante monumentali davano legna da ardere con la potatura pluriennale e ricovero sotto la chioma per armenti. Ora questa che è stata una ricchezza per i nostri avi sembra un peso insopportabile per gli olivicoltori del 2000: la pisciottana poco si presta a una raccolta meccanica del frutto, mal si adatta alle potature ripetute, rappresenta un priblema la coltivazione lungo i fianchi collinari ripidi. Ecco che da ricchezza enorme tale olivicoltura sembra trasformata in desolato serbatoio di lampante per le raffinerie. Se nessuna azione di miglioramento qualitativo del prodotto e di riconoscimento forte della sua territorialità verrà intrapresa tale olivicoltura è destinata ad avere solo una valenza paesaggistica. La DOP Cilento, finora poco amata dagli stessi produttori, potrebbe essere un'opportunità da non farsi sfuggire per la nostra olivicoltura, così come ha fatto l'azienda Marsicani (http://www.marsicani.com/) che ha cercato di sposare valenza paesaggistica e eccellenza qualitativa portando sul mercato un olio extravergine di oliva DOP Cilento che nel 2011 si è ben piazzato in tutti i concorsi cui ha partecipato.
NM